ideas n. 10 tre livelli di potere nelle organizzazioni del terzo settore

ideas n. 10 tre livelli di potere nelle organizzazioni del terzo settore

ideas for the future è una raccolta di idee e suggerimenti in ambito aziendale e organizzativo. Alcune sono dei semplici Consigli Pratici, altri sono vere e proprie Strategie Aziendali. Molte di queste idee probabilmente nella tua azienda le utilizzi già, ma sono sicuro che qualcuna ti è nuova. In ogni caso mi farebbe piacere sapere la tua opinione e ti invito a commentarle al termine dell’articolo“

Chi decide all’ interno delle Cooperative?

Chi sceglie se avviare o meno un nuovo progetto? Il direttore? Il presidente? Il consiglio di amministrazione?

Quando non è prevista la figura del Responsabile Risorse Umane, chi decide in merito al rinnovo dei contratti di lavoro?

I miei incarichi di Consulenza  nelle imprese del Terzo Settore mi portano molto spesso a dover rispondere a simili domande.

L’ Ideas di oggi vuole provare a far chiarezza sul delicato tema dei processi decisionali all’ interno delle Imprese del Terzo settore.

Personalmente ritengo che nella gestione di qualsiasi impresa del terzo settore vi siano tre livelli di potere: un livello strategico, uno manageriale ed uno operativo.

Potere strategico

Il livello strategico è quello dell’ immaginazione e dei sogni. A questo livello si richiede di fissare gli obiettivi di medio e lungo periodo per l’ intera organizzazione.

Solitamente il potere strategico è rappresentato dai membri del Consiglio di Amministrazione, dal Consiglio di Indirizzo, dal presidente e dal Vicepresidente, ecc…A loro è richiesto di “osservare il mondo esterno”, intrattenere rapporti con il territorio, e soprattutto “prevedere il futuro e adottare adeguate strategie”.

Nei loro discorsi la parola chiave dovrebbe essere “futuro” perché è a loro che è chiesto di osservare (il presente) per immaginare (il futuro).

Potere Manageriale

La parola chiave del livello manageriale è invece “domani”. A questo livello, infatti, non è richiesto di proiettarsi molto in là nel tempo, ma, viceversa, di concretizzare gli obbiettivi individuati dal livello strategico.

Al potere manageriale il compito di trovare soluzioni

Il potere manageriale si manifesta nella quotidianità, adottando piani di attuazione, con interventi repentini e immediati nel caso di difficoltà.
Al potere manageriale è richiesto di coordinare gruppi di lavoro e di fare da raccordo tra le varie aree dell’organizzazione.
La figura più rappresentativa del potere manageriale è rappresentata dal coordinatore/ice o direttore/ice, dai capi area e da tutte quelle persone che quotidianamente ricoprono ruoli di responsabilità.

Potere operativo.

Il terzo livello non è certo il meno importante: è infatti il potere operativo che si interfaccia con i “clienti”.

Al potere operativo è affidato l’arduo incarico di dare concretezza alle strategie proposte dal potere strategico e pianificate dal potere manageriale. Rappresentata il cuore pulsante dell’intera organizzazione. La figura più rappresentativa del potere operativo è l’operatore e/o il socio volontario.

Al potere operativo il delicato compito di trasformare in azioni concrete i pensieri del potere strategico e i piani del potere manageriale.

Un difficile equilibrio

Se a livello teorico questi livelli sembrano abbastanza chiari, la loro realizzazione appare a volte tortuosa e complicata soprattutto nelle Cooperative dove alcuni soci in qualità di membri del Consiglio di Amministrazione ricoprono il doppio ruolo di Rappresentante del Potere Strategico e del Potere Manageriale/Operativo.

Le organizzazioni evolute, infatti, dimostrano di aver compreso questi tre livelli e ne traggono giovamento dimostrando maggiore tempestività decisionale e minori occasioni di conflitto.

Altre realtà, invece, necessitano di fare chiarezza per evitare situazioni paradossali e purtroppo quotidiane.

Per fare qualche esempio (di vita vissuta….):

  • il presidente socio volontario che arriva in cooperativa e litiga con il coordinatore per modificare tutte le attività programmate in precedenza dall’equipe educativa.
  • Consigli di Amministrazione Interminabili dedicati all’organizzazione di eventi o allo svolgimento di un determinato compito
  • continui malcontenti degli operatori sulle decisioni prese dalla dirigenza
  • Bandi di gara persi perchè non si è stabilito in precedenza chi avrebbe dovuto seguire il progetto o perchè non riesce a reperire tutte le firme in tempo

In questi casi, analizzare le dinamiche interne alla luce dei tre poteri, guida i miei percorsi di Consulenza Direzionale e aiuta i miei clienti a comprendere e risolvere alcuni conflitti interni per una crescita della organizzazione stessa.


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